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Figure retoriche – Canto 3° – Purgatorio – Divina Commedia

ANASTROFE:

v 56 : del cammin la mente

enjambement:

vv.19/20:Io mi volsi dallato

con paura / d’essere abbandonato

vv.25/26: dov’è sepolto / lo corpo

vv.58/59: m’apparì una gente una

gente / d’anime

vv.70/71: ai duri massi/ de l’alta ripa

vv.88/89: vider rotta / la luce

vv.103/104: Chiunque / tu se’

vv.109/110: disdetto / d’averlo visto

vv.115/116: genitrice / de l’onor

vv.124/125: a la caccia / di me

ELLISSI :

v 24 :non credi tu me teco(non credi

tu che io sia con te)

apostrofe:

v. 8: o dignitosa coscienza e netta

metafore:

v.46: Noi divenimmo intanto a piè del monte

v.57: e io mirava suso intorno al sasso

v.86: di quella mandra fortunata allotta

(anime muoversi in maniera disordinata)

v.v.135: mentre la speranza ha fior del verde

PERIFRASI:

V 120 :a quei che volontier perdona(Dio)

similitudini:

v 73 : com’a guardar

v. 79: Come le pecorelle escon dal chiuso

LATINISMO:

v 129 : de la grave mora(grave nel

senso di pesante)

chiasmo:

v. 87: pudica in faccia e ne l’andare onesta

(agg. + c.di luogo + c. di luogo + agg.)

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