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Riassunto – Canto 25° – Purgatorio – Divina Commedia

Sono le due del pomeriggio e i tre poeti stanno salendo la scala che li porterà nel settimo girone, quello dei lussuriosi. Dante, che non capisce come le ombre possano sentire gli stimoli della fame e della sete e quindi dimagrire, ne chiede spiegazione. A rispondergli è Stazio, eletto dal poeta a pronunciare una vera e propria disquisizione che tratta della generazione fisica dell’uomo, della sua graduale evoluzione dallo stadio vegetativo a quello animale a quello intellettivo, della stessa sua morte, che comporta sì la scissione dell’anima dal corpo, ma anche la potenziale conservazione in essa di tutte le sue facoltà, comprese quelle sensoriali, e infine della trasmigrazione della stessa anima nel luogo che le è assegnato da Dio e dove arriva ad assumere la natura di un corpo aereo. Le parole di Stazio terminano all’ingresso dell’ultimo girone: una fiamma che esce dalla parete della montagna costringe i pellegrini a camminare sull’orlo del baratro. Le anime intonano un inno e subito dopo aver celebrato due esempi di castità, quello di Maria e quello di Diana, riprendono a cantare.

Fonti: italica.rai.it

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