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Riassunto – Capitolo 20 – Promessi sposi

In posizione inespugnabile , il castello dell’innominato domina un aspra vallata sul confine tra il ducato di Milano e la repubblica di Venezia. E’ormai da tempo una sorta di stato nello stato, dove la giustizia non prova neppure di ristabilire il proprio controllo. Ai piedi della salita conclusiva, la losca osteria della Malanotte funge da posto di guardia ed è brulicante di bravi dell’innominato. Giunto proprio a questa bettola , don Rodrigo lascia armi , cavallo e scorta, per avviarsi a piedi lungo l’erta che conduce al castello. L’innominato lo riceve con fredda cortesia e , ascoltata la proposta di rapire Lucia , l’accetta immediatamente . Seppure a malincuore, l’Innominato accetta, sapendo di poter contare sull’aiuto di Egidio, l’amante di Gertrude. Nella sua solitudine tremenda, l’Innominato ripensa ai suoi crimini e appare terrorizzato dall’idea della morte e del giudizio divino. Anche il pensiero del rapimento di Lucia lo turba; ma per non ascoltare la voce della propria coscienza, egli invia subito il Nibbio, il capo dei suoi bravi, da Egidio, per predisporre il piano criminoso. Convinta da Egidio a farsi complice del rapimento, Gertrude, nonostante le resistenze della ragazza, riesce ad inviare Lucia fuori dal convento, con il pretesto di portare un messaggio al padre guardiano dei cappuccini. Giunta in una strada solitaria, Lucia viene avvicinata con l’inganno dai bravi dell’Innominato e caricata a forza su una carrozza. Durante il viaggio verso il castello dell’Innominato, il Nibbio, pur bloccando con la forza i suoi tentativi di fuga, cerca di rassicurare la ragazza. Lucia, intanto, prega i suoi rapitori che la lascino andare; vista poi l’inutilità delle sue richieste, rivolge le sue preghiere a Dio. Al castello , intanto , l’innominato sta attendendo con insolita trepidanza l’arrivo della carrozza. Non appena la scorge arrivare è tentato di rimandarla subito indietro da don Rodrigo , ma una voce interiore lo ferma. Fa chiamare una vecchia e squallida serva, nata e vissuta sempre al castello, e la manda con una portantina incontro a Lucia per farle coraggio . Egli, intanto, attende con misteriosa inquietudine la relazione del Nibbio sull’impresa compiuta, misurando a grandi passi la stanza

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