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Versione – La pazienza di Socrate

Testo in latino

Socrates ille, quem sapientissimum omnium oraculum Apollinis praedicavit, quanta animi tolerantia fuerit multis argumentis ostendere possumus. hoc unum tamen satis esse putamus. nemo ignorabat quam querula et iurgii cupida esset Xantihippe, eius exor. nonne ergo socrates, qui perpetuo tam malae feminae ngenium perferre cogebatur, infelicissimus omnium fuisse videtur? attamen ille aequo et hilari animo fuit. cum olim Alcibiades ex eo quaesivisset cur mulierem tam acerbam toleraret:”quid-inquit-magis idoneum viro esse putas ad exercendum animum patientia quam petulantem uxorem? cur igitur me tanto beneficio destituam? dum uxorem domi perpetior, nonne exerceor assidue et adusesco foris quoque civium meorum petulantiam moderate ferre? dic proinde, discipule mi, num qid mihi aptius ad animum exercendum contingere potuerit?”. his in verbis quanta sapientia et moderatio fuerit quis non videt?

Trad.

Quel Socrate, che l’oracolo di Apollo decretò il più saggio di tutti, possiamo mostrare con molti argomenti di quanta tolleranza di animo sia stato. Riteniamo questo solo sufficiente. Nessuno ignorava quanto Santippe, sua moglie, fosse lamentosa e desiderosa di lite. Forse che Socrate, che era costretto a sopportare sempre l’ingegno di una cattiva donna, sembra sia stato il più infelice di tutti? tuttavia quello fu di animo giusto e ilare. Una volta Alcibiade avendogli chiesto perchè sopportava una moglie così crudele, disse cosa pensi che ci sia per un uomo di più idoneo per esercitare l’animo alla pazienza di una moglie petulante? perchè dovrei privarmi di un simile beneficio? forse che (cerca perpetior) la donna in casa, non mi esercito assiduamente e non mi abituo anche a sopportare moderatamente la petulanza dei miei cittadini? dimmi poi, mio discepolo, può esserci qualcos’altro forse per esercitare l’animo? chi non vede quanta moderazione e sapienza vi è in queste parole?

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