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Riassunto – Canto 20° – Inferno – Divina Commedia

Nella quarta bolgia il contrappasso punisce la presunzione umana di divinare il futuro: gli indovini hanno la testa e il collo girati al contrario, così che, non potendo guardare avanti, sono costretti a camminare all’indietro procedendo lentamente e bagnando di lacrime il dorso. Anche Dante non trattiene il pianto alla vista della figura umana così deturpata, ma è aspramente rimproverato della sua immotivata compassione di fronte alla giustizia divina; quindi Virgilio gli mostra i maghi e gli indovini dell’antichità, Tiresia, Arunte, e Manto che gli offre il modo di narrare l’origine della città di Mantova. Su richiesta di Dante, la guida indica altri indovini, Euripilo, Michele Scotto, Guido Bonatti e Asdente, solo accennando a maghe e fattucchiere. Infine, Virgilio esorta l’allievo a riprendere il cammino, perché la luna sta per tramontare sotto Siviglia e quindi sulla terra sono circa le sei del mattino.

Fonti: italica.rai.tv

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